Il "videogioco" non tratta solo del "giocare"
cosi come il cinema non comporta il solo "vedere" o la musica l'"ascoltare".
Il videogioco é interazione, elemento specifico con cui il giocatore "critica" la realtà stessa attraverso ciò che nel gioco egli fa o non può fare. La dimensionalità ludica (I.Fulco), ovvero ciò che si "può fare" in un videogioco equivale ad un'analisi critica di alcuni aspetti del reale, ad una ri-definizione esegetica dello stesso. Ogni possibilità d'azione data al gamer, quando la fa valere in un VG, crea un sub-universo topico, una condensazione esegetica di una data porzione di realtà per la quale Gran Turismo/Forza Motorsport divengono esegesi critiche del guidare, Call of Duty dello sparare in guerra (o dell'omicidio uccidendo compagni), e Grand Theft Auto può divenire anche quella del denigrare l'attività di prostituzione.
Dato quindi un gameplay, una buona critica videoludica tiene conto dei possibili sub-aspetti creati dai vari significati autonomi da esso generati, poiché lo stesso é una parafrasi testuale del corpo videoludico.
In definitiva le possibilità nella dimensione videoludica elevano l'attività videoludica al rango di Nuova Arte.
1 commento:
Stupendo. Pelle d'oca.;)
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