(di Luigi Marrone)
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Noi occidentali possiamo solo vagamente immaginare quanto l'opposizione America/Giappone e il conseguente sgancio della bomba H abbiano radicalmente compromesso le coscienze dei giapponesi. Similmente ad una ristrutturazione del Dna genetico o ad un innesto neuronale subcosciente in grado di irretire il sentimento storico del sol levante, il secondo conflitto mondiale ha ridisegnato irreparabilmente il sistema nervoso del Giappone, e l'oriente e i suoi figli contemporanei sono il risultato della vera operazione ground zero avvenuta nel 1945, una conseguenza "radioattiva" nell'accezione più ironica ed amara del termine.
Killer7 testimonia un riscatto doloroso, in quanto tratta di un riconoscimento, un tributo del Giappone all'iconografia del cinema americano moderno, il cinema di quella stessa America che ha messo in ginocchio il sol levante sessant'anni fa. Un attestato di congratulazioni combattuto e sofferto tanto quanto il dichiarato amore dei giapponesi per lo stile tarantiniano, così figlio d'America oggi.
E' su questa intima contraddizione che nasce l'impulso autoriale di una delle più importanti opere d'arte giapponesi nel mercato videoludico del 2005 : Killer7 é in bilico tra l'elogio e la dolorosa coscienza, tra ciò che viene riconosciuto quale tributo artistico e ciò che viene irreparabilmente ricordato. I grandi giochi d'autore quali ad esempio Metal Gear Solid e le sue tematiche della clonazione genetica e la corsa agli armamenti nucleari, Resident Evil 4 e la diffusione batteriologica tramite la figlia del Presidente quale atto d'umiliazione nei confronti dell'America (umiliazione abbastanza perniciosa, leggasi World Trade Center), rappresentano produzioni autoriali fra il compromesso commerciale legittimato da un certo cinema americano e il metabolismo segnato, compromesso, provato dai fatidici giorni di Hiroshima e Nagasaki (col pensiero eternamente rivolto allo sfuggire dall'egemonia capitalista americana).
Metal Gear Solid e Resident Evil 4 in misura minore, fanno dei film d'azione americani il presupposto linguistico per uno spettacolo video-ludico contemporaneo. Nelle FMV, nella rappresentazione spettacolarizzata dell'eroe, ogni cosa in loro è segno di visibilio e relativa puntualizzazione critico-sociale.
Noi occidentali possiamo solo vagamente immaginare quanto l'opposizione America/Giappone e il conseguente sgancio della bomba H abbiano radicalmente compromesso le coscienze dei giapponesi. Similmente ad una ristrutturazione del Dna genetico o ad un innesto neuronale subcosciente in grado di irretire il sentimento storico del sol levante, il secondo conflitto mondiale ha ridisegnato irreparabilmente il sistema nervoso del Giappone, e l'oriente e i suoi figli contemporanei sono il risultato della vera operazione ground zero avvenuta nel 1945, una conseguenza "radioattiva" nell'accezione più ironica ed amara del termine.
Killer7 testimonia un riscatto doloroso, in quanto tratta di un riconoscimento, un tributo del Giappone all'iconografia del cinema americano moderno, il cinema di quella stessa America che ha messo in ginocchio il sol levante sessant'anni fa. Un attestato di congratulazioni combattuto e sofferto tanto quanto il dichiarato amore dei giapponesi per lo stile tarantiniano, così figlio d'America oggi.
E' su questa intima contraddizione che nasce l'impulso autoriale di una delle più importanti opere d'arte giapponesi nel mercato videoludico del 2005 : Killer7 é in bilico tra l'elogio e la dolorosa coscienza, tra ciò che viene riconosciuto quale tributo artistico e ciò che viene irreparabilmente ricordato. I grandi giochi d'autore quali ad esempio Metal Gear Solid e le sue tematiche della clonazione genetica e la corsa agli armamenti nucleari, Resident Evil 4 e la diffusione batteriologica tramite la figlia del Presidente quale atto d'umiliazione nei confronti dell'America (umiliazione abbastanza perniciosa, leggasi World Trade Center), rappresentano produzioni autoriali fra il compromesso commerciale legittimato da un certo cinema americano e il metabolismo segnato, compromesso, provato dai fatidici giorni di Hiroshima e Nagasaki (col pensiero eternamente rivolto allo sfuggire dall'egemonia capitalista americana).
Metal Gear Solid e Resident Evil 4 in misura minore, fanno dei film d'azione americani il presupposto linguistico per uno spettacolo video-ludico contemporaneo. Nelle FMV, nella rappresentazione spettacolarizzata dell'eroe, ogni cosa in loro è segno di visibilio e relativa puntualizzazione critico-sociale.
Ma mai nessun video-gioco si è spinto oltre come Killer7 dimostra nella sua fase finale : il testamento artistico di 3 uomini (Mikami/Soda/Kobayashi) capaci di rappresentare videoludicamente la massima espressione di indignazione (elegantissima, ma mai proferita esplicitamente) per quanto accaduto al Giappone sessanta anni fa. E al contempo mai si è visto in un videogioco un attacco cosi sagace alla struttura dei rapporti politici, economici e sociali della civiltà americana moderna. Killer7 è uno smacco orgoglioso e brillante, pernicioso e trasudante di virtù dal gusto provocatorio oggi cosi popolare. Un classico di oggi solo e soltanto per oggi, oltre Sin City, Spider-man e i Fantastici 4, oltre Le Iene, Pulp Fiction... Killer7 riesce a fare il verso anche ai Power Rangers, Megaloman e tutto il filone sui generis.
La sua iconografia è devastante, un inno al popolare moderno, avanguardia lessicale e strafottente dell'oggi, sintesi tagliente di un design virtuoso che lascia basiti per cura concettuale di dettagli, ampiezza sinestetica, profondità di tematiche e rappresentazione audiovisiva dal carattere cinematografico.
La sua iconografia è devastante, un inno al popolare moderno, avanguardia lessicale e strafottente dell'oggi, sintesi tagliente di un design virtuoso che lascia basiti per cura concettuale di dettagli, ampiezza sinestetica, profondità di tematiche e rappresentazione audiovisiva dal carattere cinematografico.
Gli elementi della percezione di massa ci sono tutti : interni di hotel, figure carismatiche e tenebrose, luoghi sbocciati dall'America messicana, Coney Island, New York, gli Heaven Smile istrionici e terrorizzanti quali simbologie terroristiche tanto care al pianeta di adesso, dell'ora attuale...
Resident Evil 4 è una costola meravigliosa, ma il vero corpo é Killer7. Se assimilando il primo é possibile avvertire tutte le influenze dettate da uno sviluppo comparativo e dalla giustificata osmosi avvenuta negli studi Capcom, é pur vero che la sontuosa magnificenza grafica, terrorizzante di Resident Evil 4 è altra cosa rispetto alla genialità sintetica ed effervescente di Killer7.
La colonna sonora poi : un frenetico fascino sensuale/visuale dark che spinege verso la Disco Dance sino al folk per tornare dalla chill out alla Classica sino al rock dei nostri giorni... visioni da ascoltare, suoni da vedere.
Oscurato dal nome di Resident Evil 4, dall'Hype, la fama, il determinismo storico videoludico biohazardiano, Killer7 paga l'onerosa pecca di non esser stato localizzato in italiano. Zero sottotitoli nella maggior parte delle FMV, l'inglese é l'unico appiglio per un gioco forse troppo violento da concedergli il beneficio della localizzazione italiana.
Resident Evil 4 è una costola meravigliosa, ma il vero corpo é Killer7. Se assimilando il primo é possibile avvertire tutte le influenze dettate da uno sviluppo comparativo e dalla giustificata osmosi avvenuta negli studi Capcom, é pur vero che la sontuosa magnificenza grafica, terrorizzante di Resident Evil 4 è altra cosa rispetto alla genialità sintetica ed effervescente di Killer7.
La colonna sonora poi : un frenetico fascino sensuale/visuale dark che spinege verso la Disco Dance sino al folk per tornare dalla chill out alla Classica sino al rock dei nostri giorni... visioni da ascoltare, suoni da vedere.
Oscurato dal nome di Resident Evil 4, dall'Hype, la fama, il determinismo storico videoludico biohazardiano, Killer7 paga l'onerosa pecca di non esser stato localizzato in italiano. Zero sottotitoli nella maggior parte delle FMV, l'inglese é l'unico appiglio per un gioco forse troppo violento da concedergli il beneficio della localizzazione italiana.
L'oneroso interrogativo da porsi é : perché Killer7 è stato localizzato solo in inglese senza nemmeno sottotitoli in lingua nostrana ? Un'opera della plurimilionaria Capcom, che nella fattispecie fa del proprio comparto narrativo non una prerogativa decorante bensì una scelta matura votata all'esposizione di specifici contenuti autoriali, come ha potuto deliberatamente inficiare il coinvolgimento del video-giocatore europeo che, per eventuale scarsa dimestichezza con l'idioma inglese non può esperire gli importanti contenuti narrativi ?
Si potrebbe chiamare in causa la difficoltà di localizzare il gioco in quanto la trasposizione avrebbe dovuto tener di conto dei difficili giochi di stile linguistici, con tutto il loro fervore evocativo, il loro smacco tagliente o altro. O magari addurre che i sottotitoli sarebbero risultati troppo esplicitamente densi e scurrili al punto da allontanare l'utenza (Ma il punto è proprio questo : che non localizzare Killer7 nei sottotitoli vuol dire inevitabilmente far storcere il muso all'utenza).
O magari esistono altre motivazioni più profonde, che hanno portato ad un simile risultato ?
La risposta purtroppo non può essere che una : Capcom non ha voluto investire nel localizzare un prodotto che avrebbe venduto pochissimo.
Tutto qua.
Killer7 resterà un'opera alla quale sarà ineluttabilmente associata l'etichetta "velleitario", ignorandone i contenuti in modo freddo e incosciente in virtù del solo gameplay. Si tratterà sempre di una definizione che verrà alle labbra di chi non avrà esperito significativamente l'universo allucinato dei 7Killer, una definizione per coloro che si affrancano dall'oliare di tanto in tanto il proprio l'inglese, o che preferiscono il privilegio di altri codici rispetto alla magnificente, cattiva, esplicita e potente introversione del quale l'universo Killer7 è permeato.
Su IGN.COM Killer7 é stato premiato quale Best Story e Best Adventure al Best game of the year 2005 - Game Cube.
Inoltre, una delle categorie delle quali é stato insignito é stata : Best game no-one played – miglior gioco che nessuno ha giocato.
Da Ign.com. (libera traduzione mia). Why It Rocked: "Sapete, avremmo potuto prevedere tutto questo la prima volta che abbiamo visto il direttore del gioco, Suda 51, in posa con una maschera da wrestiling messicana. Lo stile e la storia caotica e psichedelica di Killer 7 sono stati paragonati ai film sperimentali studenteschi, il ché non é una gran cosa se sei un publisher che spera di vendere parecchio software. Ma nonostante questo, coloro che hanno acquistato questa surreale esperienza della Capcom troveranno una gemma di avventura che é strana e bellissima per certi versi, come violenta e dark per altri. Le meccaniche di gameplay sono coinvolgenti e spesso divertenti, ma anche semplici senza necessità, il ché potrebbe aver fatto desistere potenziali acquirenti. I giocatori che lo hanno ignorato non sapranno mai la verità su Harman Smith e i suoi letali assassini, tanto meno conosceranno cosa si nasconde dietro gli Heaven's Smile, e commetteranno un vero peccato..."
Si potrebbe chiamare in causa la difficoltà di localizzare il gioco in quanto la trasposizione avrebbe dovuto tener di conto dei difficili giochi di stile linguistici, con tutto il loro fervore evocativo, il loro smacco tagliente o altro. O magari addurre che i sottotitoli sarebbero risultati troppo esplicitamente densi e scurrili al punto da allontanare l'utenza (Ma il punto è proprio questo : che non localizzare Killer7 nei sottotitoli vuol dire inevitabilmente far storcere il muso all'utenza).
O magari esistono altre motivazioni più profonde, che hanno portato ad un simile risultato ?
La risposta purtroppo non può essere che una : Capcom non ha voluto investire nel localizzare un prodotto che avrebbe venduto pochissimo.
Tutto qua.
Killer7 resterà un'opera alla quale sarà ineluttabilmente associata l'etichetta "velleitario", ignorandone i contenuti in modo freddo e incosciente in virtù del solo gameplay. Si tratterà sempre di una definizione che verrà alle labbra di chi non avrà esperito significativamente l'universo allucinato dei 7Killer, una definizione per coloro che si affrancano dall'oliare di tanto in tanto il proprio l'inglese, o che preferiscono il privilegio di altri codici rispetto alla magnificente, cattiva, esplicita e potente introversione del quale l'universo Killer7 è permeato.
Su IGN.COM Killer7 é stato premiato quale Best Story e Best Adventure al Best game of the year 2005 - Game Cube.
Inoltre, una delle categorie delle quali é stato insignito é stata : Best game no-one played – miglior gioco che nessuno ha giocato.
Da Ign.com. (libera traduzione mia). Why It Rocked: "Sapete, avremmo potuto prevedere tutto questo la prima volta che abbiamo visto il direttore del gioco, Suda 51, in posa con una maschera da wrestiling messicana. Lo stile e la storia caotica e psichedelica di Killer 7 sono stati paragonati ai film sperimentali studenteschi, il ché non é una gran cosa se sei un publisher che spera di vendere parecchio software. Ma nonostante questo, coloro che hanno acquistato questa surreale esperienza della Capcom troveranno una gemma di avventura che é strana e bellissima per certi versi, come violenta e dark per altri. Le meccaniche di gameplay sono coinvolgenti e spesso divertenti, ma anche semplici senza necessità, il ché potrebbe aver fatto desistere potenziali acquirenti. I giocatori che lo hanno ignorato non sapranno mai la verità su Harman Smith e i suoi letali assassini, tanto meno conosceranno cosa si nasconde dietro gli Heaven's Smile, e commetteranno un vero peccato..."
3post3. *E.Self* Messaggio inoltrato.
4 commenti:
Killer7 (che sto giocando proprio in questo periodo, sono al terzo stage per adesso XD) lo trovo semplicemente impressionante, in ogni suo aspetto, nel bene come nel male! Indubbiamente un'esperienza che ogni appassionato di games on dovrebbe farsi sfuggire per nessun motivo al mondo, capace di stimolare continuamente grazie alla sua freschezza e lucidità.
Il problema principale (a parte alcune situazioni che il particolare sistema di controllo rende un po' complicate, ma nulla di troppo serio) risiede nella mancata traduzione, che rende un abbastanza ostica la fruizione della trama per chi non ha una solida conoscenza dell'inglese: finché si tratta di dialoghi scritti nessun guaio, ma almeno uno straccio di sottotitolo durante i filmati potevano anche metterlo! In questi casi, almeno per il sottoscritto, stare dietro all'intreccio narrativo è piuttosto dura...un gran peccato! :( Ma le logiche commerciali, purtroppo, combinano spesso questi scherzetti...
Già. Però noi videogiocatori siamo dei matti patentati, e quindi se ti interessa ti invio in formato word la traduzione italiana di tutte le scene, sottotitolate e non, del gioco. Visto che lo stai giocando adesso potrà risultarti comodo (la trama di K7 é fondamentale).
Ho passato una settimana a curarle e dividerle per capitoli (mi é stato inviato da un amico, tutto alla rinfusa) e mi farebbe piacere che qualcuno potesse godere di questo mio lavoro di "organizzazione".
Basta che mi fornisci la tua mail e il gioco é fatto.
;-)
Aaaaaaaarggh!! O____O
Ma veramente hai tutti i dialoghi scritti e tradotti?? Cioè tu e il tuo amico siete DUE GENI!! Accetto molto volentieri!!
Ma dove posso scriverti la mail? Facendolo qui, come normale commento, diventerebbe pubblica...
Nessun problema, il mio indirizzo é pubblico. Indicami pure la tua mail scrivendomi privatamente a braunluis@hotmail.it, e in men che non si dica riceverai tutto, ma proprio tutto K7, script, i dialoghi di Travis e Letters&Tapes completamente tradotti. Soddisfatto o rimborsato. Che ne dici, ti alletta? ;-)
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